Gran Sasso, due alpinisti dispersi: nessuna traccia di Luca e Cristian

di Pierluigi Perretta
5 Minuti di lettura
Gli alpinisti dispersi sul Gran Sasso

Da domenica sera si sono perse le tracce dei due alpinisti Cristian Gualdi e Luca Perazzini, rispettivamente 48 e 42 anni, scomparsi mentre scendevano dalla Direttissima al Corno Grande sul Gran Sasso. Dei due dispersi si sono perse le tracce domenica sera, quando al telefono hanno informato i soccorsi di essere scivolati e di aver perso dell’attrezzatura. Perazzini è un elettricista dipendente della Nuova Cei, Gualdi è invece titolare di una ditta di infissi a Savignano. Entrambi sono originari di Santarcangelo di Romagna in provincia di Rimini. Questa mattina squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza sono giunte a Fonte Cerreto (base della partenza della funivia per Campo Imperatore) per coordinare la ripresa delle attività di ricerca. Il rischio valanghe resta marcato (rischio 3 su una scala di 5). Secondo un aggiornamento del Soccorso Alpino, oggi “una squadra di soccorritori della Guardia di Finanza ha tentato un avvicinamento via terra, con gli sci, ma una prima perlustrazione dell’area non ha fornito alcun esito”. Il tentativo di raggiungere via terra la Valle dell’Inferno, l’area in cui dovrebbero trovarsi i due alpinisti, è stato vanificato da neve altissima e raffiche di vento, che hanno imposto ai soccorritori di tornare indietro. A tentare l’avvicinamento è stata una squadra di soccorritori della Guardia di Finanza. I quattro soccorritori, in una situazione di assoluta emergenza, non hanno trovato tracce. Il finanziere Marco Moreschini del nucleo di soccorso alpino, dopo la perlustrazione via terra effettuata nel Vallone dell’Inferno, ha affermato che “l’apprensione c’è, non so fino a che punto si debba ancora sperare di trovarli vivi, ma la speranza è l’ultima a morire. Speriamo che abbiano trovato qualche anfratto anche se dopo 4 giorni purtroppo le possibilità saranno ridotte. Un miracolo, magari… noi andiamo con la speranza di trovare ancora qualcuno in vita”. “Facciamo tutto il possibile chiaramente, ma non è che rischiamo la vita dei soccorritori”, ha spiegato Perilli, ricordando che 11 soccorritori sono già rimasti bloccati da una bufera di neve al rifugio ‘Lo zio’ la notte della Vigilia di Natale e solo ieri mattina sono riusciti a scendere al campo base. “Stiamo operando, ma la situazione resta complicata”, ha detto Claudio Pagone, uno degli 11 soccorritori che con gli 8 lavoratori dell’ostello ‘Lo zio’ hanno trascorso la Vigilia di Natale nel rifugio, a 2 mila 200 metri in alta quota, con la funivia fermata a causa delle forti raffiche di vento. “Ci è stato dato un telefono di emergenza per le comunicazioni”, ha aggiunto Pagone.

Impossibile, a causa del forte vento ancora presente in quota, perlustrare oggi con l’elicottero. Le raffiche di vento troppo forti hanno reso inattuabili le ricerche aeree e sembra in arrivo una nuova bufera di neve sul Gran Sasso d’Italia. Il velivolo non è riuscito ad alzarsi da Campo Imperatore a causa del forte vento e i soccorsi sono stati rinviati, come ha comunicato Daniele Perilli, presidente del Soccorso alpino e Speleologico d’Abruzzo. Rinviato a domani, 27 dicembre, il sorvolo aereo dell’area sul Gran Sasso, anche con l’ausilio di un dispositivo Sonar Recco già utilizzato nel febbraio 2021 sul Monte Velino per la ricerca di un gruppo di escursionisti dispersi. Che le condizioni fossero proibitive per l’elicottero, sin da questa mattina, lo aveva già accennato uno dei soccorritori rimasti bloccati all’ostello in quota. “Stiamo lavorando giorno e notte sempre nei limiti della sicurezza dei ragazzi. Al momento ci sono 25 uomini al campo base” ha concluso il presidente Perilli. Per l’elicottero i soccorsi attendono un’altra finestra di bel tempo che potrebbe aprirsi domani mattina. Una ventina di tecnici del Soccorso alpino e speleologo d’Abruzzo si tengono pronti per il recupero di domattina, se le condizioni meteo lo permetteranno. “La gioia di questi giorni natalizi è turbata dal costante pensiero per i due alpinisti romagnoli dispersi sul Gran Sasso. Continuiamo a sperare di poterli ritrovare vivi, nonostante le estreme condizioni metereologiche. Un ringraziamento speciale ai volontari del Soccorso Alpino, della Protezione Civile e delle forze armate che stanno dedicando questi giorni di festa alla loro ricerca, affrontando enormi pericoli”, scrive su Facebook il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

 

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