Le Forze Armate Ucraine nella notte del 31 dicembre hanno lanciato un massiccio attacco contro una base Russa a Makiivka in Dontesk, provocando la morte di 400 soldati russi ed il ferimento di altri 300. Questo quanto riportato dai media ucraini, che hanno pubblicato foto e video del luogo completamente distrutto, dove si trovavano i militari russi per la maggior parte mobilitati. Il corrispondente di guerra del canale televisivo Rossiya, Alexander Sladkov, ha dichiarato che nella base c’erano per lo più soldati russi mobilitati e il colpo alla base è stato sferrato a mezzanotte, mentre i soldati erano a tavola per festeggiare il Capodanno.
Il Ministero della Difesa Russo, a sua volta provvede a smentire immediatamente, specificando che i militari russi uccisi nella base di Makiivka non erano più di 63, così come poi riportato dalla Tass: “A seguito di un attacco di quattro missili con testata ad alto esplosivo su un punto di schieramento temporaneo, 63 militari russi sono stati uccisi“.
Fanno da eco le parole del Governatore dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, il quale specifica che i sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato numerosi missili ucraini del tipo Himars sui 25 lanciati nella notte contro la regione ed almeno secondo i suoi dati 15 persone sono rimaste ferite a Makiivka.
Seguono le dichiarazioni del Sindaco filorusso di Donetsk Alexey Kulemzin: “un edificio del centro ricreativo per bambini e giovani è stato danneggiato negli attacchi a Makiivka.” Di contro il Primo Vice Ministro dell’Informazione dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, Daniil Bezsonov, riferisce: “c’è stato un attacco massiccio contro una scuola professionale, che secondo informazioni preliminari citate dai media internazionali serviva come alloggio per il personale militare“. Poi in un aggiornamento su Telegram nella tarda serata di ieri, Bezsonov scrive: “Ci sono stati morti e feriti, il numero esatto è ancora sconosciuto”.
Si susseguono le notizie, un drone ucraino ha attaccato un impianto elettrico nel distretto russo di Klimovsky, danneggiandolo; lo rende noto il Governatore della Regione di Bryansk, Alexander Bogomaz, citato dall’agenzia Tass: “Non si segnalano vittime. Tutti i servizi operativi stanno lavorando sul posto. A seguito dell’attacco, l’impianto di alimentazione è stato danneggiato e non c’è elettricità nel villaggio“.
L’agenzia di stampa Russa Ria Novosti, a sua volta riferisce che a metà dicembre la caduta di frammenti di razzi ha interrotto l’alimentazione elettrica del villaggio di Ardon nel distretto urbano di Klintsy. E il 20 dicembre, l’esercito di Kiev ha sparato contro il distretto di Suzemsky, dove l’alimentazione elettrica è stata interrotta e i binari della ferrovia sono stati danneggiati. Lo stesso giorno, un drone ha attaccato il territorio della zona di distribuzione nel distretto di Trubchevsky, distruggendo l’edificio amministrativo.
Le reazioni Russe non si fanno attendere e nuovi attacchi nella notte vengono segnalati in diverse zone dell’Ucraina, tra cui esplosioni nelle regioni di Kiev, Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk; facendo scattare l’allarme antiaereo in diversi oblast del Paese. Si apprende inoltre dalle stesse forze armate ucraine che nella notte le stesse hanno abbattuto 42 obiettivi aerei, 41 droni ed un missile; di seguito uno stralcio del messaggio diffuso dall’esercito su Telegram:
“Nella notte tra l’1 e il 2 gennaio 2023, gli invasori russi hanno lanciato un attacco massiccio con droni kamikaze Shahed 131/136 di fabbricazione iraniana. Come risultato del lavoro di combattimento, la difesa delle Forze aeree, in collaborazione con altre componenti dell’esercito ucraino, ha distrutto tutti i 39 droni d’attacco. Unità missilistiche antiaeree, aerei da combattimento delle Forze aeree e gruppi di fuoco mobili sono stati coinvolti nel respingere l’attacco. Le attrezzature e le armi fornite all’Ucraina dai nostri partner occidentali sono sempre più coinvolte. Inoltre, l’antiaerea ha distrutto due droni di livello operativo e tattico ‘Orlan-10’ e un missile aereo guidato X-59“.
Da parte sua, il Sindaco di Kiev Vitaly Klitschko ha affermato che 40 “martiri” meglio conosciuti come Shaded lanciati dai russi sono stati distrutti, di cui 15 nelle regioni limitrofe, 3 nella regione di Kiev e 22 nella capitale. Ma l’attacco russo non ha risparmiato Kiev danneggiando le infrastrutture energetiche della capitale ucraina, questo il commento di Klitschko su Telegramm:
“In città sono state dichiarate interruzioni d’emergenza di corrente. Alcune strutture per la fornitura di calore sono state scollegate dalla rete elettrica. L’acqua viene fornita in modo regolare“