Marche: la tragedia infinita.

Ritrovato dopo 8 giorni il corpo del piccolo Mattia.

di Giovanni De Gennaro
3 Minuti di lettura

Con il ritrovamento del corpo del piccolo Mattia i morti passano irrimediabilmente a 12 e all’appello manca ancora Brunella Chiù, la cinquantaseienne che risulta al momento l’ultima dispersa ufficiale.

C’è poco da dire il corpicino di Mattia già in stato di avanzata decomposizione giaceva a circa 150 metri dal Nevola; il fiume esondato, che con tutta la forza di cui era capace, quella notte del 15 settembre lo trascinò via insieme alla madre dalla sua auto.

Eccolo riverso in terra in un campo poco distante da un asilo di campagna; a notarlo proprio una dipendente dell’asilo che lo ha segnalato al proprietario del campo, il quale ha avvertito immediatamente i Carabinieri.

In quei pochi e concitati gesti la fine di ogni speranza, anche se di speranze oramai ce ne erano ben poche; <<So che trovarlo in vita ormai è un po’ impossibile>> queste le parole della madre dimessa solo ieri dall’ospedale, <<ma vorrei che almeno il suo corpo venisse recuperato e che venisse fatto il possibile. Una tragedia così grande non può finire così. Se non altro voglio una tomba su cui piangerlo, per riabbracciarlo, Per quanto sarà dura però almeno questo voglio che succeda.>>

Ed è questo quello che è accaduto, come una sorta di risarcimento postumo per un dolore inimmaginabile ed impossibile da sopportare; alle 15.30 del 24 settembre il bambino è stato ritrovato. Aveva ancora indosso la sua maglietta giallo e verde che in questi lunghi 8 giorni, tutti avevamo imparato a conoscere in quelle immagini che circolavano a migliaia in televisione e su internet.

A breve cominceranno le procedure d’identificazione, per dare certezza al riconoscimento, tra queste l’esame del Dna e l’Autopsia disposta dalla procura di Ancona.

Poi i familiari rientreranno in possesso del corpo del piccolo Mattia, ci saranno i funerali e l’affetto della gente; ed infine alla madre non resterà altro che questo: il ricordo vivido del dolore dipinto negli occhi del suo bambino, che le veniva strappato via dal fiume mentre urlava di terrore attaccato al tronco di un albero con la mano protesa verso di lei piangendo.

A Noi, ai nostri Politici, Sindaci, Governatori Regionali, Delegati Provinciali, Parlamentari, Senatori e Governo tutto resterà come sempre nascosto nelle viscere dell’anima il rimorso del non aver operato correttamente, di non aver fatto quanto era giusto fare, di non aver adempiuto ai nostri doveri pur di soddisfare i nostri miseri interessi; ma alla fine come sempre ci giustificheremo, monderemo la nostra coscienza con un Mea Culpa Sociopatico dovuto come sempre all’imponderabile leggerezza dell’essere che aleggia sulle nostre inique vite.

 

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