“Concentrata come sempre” queste la parole della Meloni appena arrivata a Sharm el-Sheikh entrando nel padiglione Italia della Cop27, a chi le chiede come sta andando.
Si siede, indossa le cuffie partecipando attivamente alla cerimonia d’inaugurazione della Conferenza sul clima delle Nazioni Unite; senza però tralasciare l’incontro al Cairo con il Presidente Abdel Fattah El-Sisi. Un’ incontro questo estremamente importante che ha dato al nostro Presidente del Consiglio la possibilità di entrare nel vivo delle problematiche relative al rispetto dei diritti umani e di sottolineare la forte attenzione dell’Italia sui casi di Giulio Regeni e Patrick Zak. Dal canto suo il Premier Egiziano a sua volta, non si è fatta sfuggire l’occasione di ribadire l’importanza che quest’incontro avrà sulle future relazioni fra Roma ed il Cairo.
Su tutto, veleggiano come un monito le parole del Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, che presentando Il progetto “Primo allarme per tutti” preparato dalla Organizzazione meteorologica mondiale e da altri partner, non lascia spiragli al dubbio.
Il progetto, che richiederà un investimento di 3,1 miliardi di dollari fra il 2023 e il 2027, ha già il sostegno di 50 Stati e guarda alle conseguenze climatiche: tempeste, ondate di calore, alluvioni e siccità. Praticamente un costo di 50 centesimi all’anno per persona, affinché si possano raggiungere tutti gli abitanti della Terra con allarmi tempestivi contro gli eventi meteo estremi, riducendo così i danni del 30%.
“tutti i governi tassino i profitti inattesi delle compagnie dei combustibili fossili e che questo denaro sia reindirizzato alle persone che lottano con i prezzi crescenti di cibo ed energia e ai paesi che soffrono perdite e danni per la crisi climatica” continua Guterres nel suo discorso di apertura al Cop27.
Da qui si evince che è necessario un patto di solidarietà climatica fra gli Stati ricchi e quello Emergenti, prosegue il Segretario Onu : ” il cambiamento climatico è la sfida centrale del nostro secolo, ma la stiamo perdendo. Le emissioni crescono e le temperature globali salgono.” Da ciò la necessità di ridurre le emissioni in questa decade onde rispettare l’obbiettivo di 1.5 gradi; ed è per questo necessario, ribadisce Guterres, un patto climatico storico tra gli Stati ricchi e quelli emergenti, un patto in cui si agevolino gli Stati Emergenti nella transizione all’Energia rinnovabile, un patto che ponga fine alla dipendenza dai combustibili fossili e che porti ad un’energia universale, affidabile e sostenibile per tutti. Richiamando così alle loro responsabilità le due maggiori economie mondiali: “Stati Uniti e Cina, hanno una particolare responsabilità nell’unire i loro sforzi per rendere questo Patto una realtà“.
Seguono alle dichiarazioni del Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, quelle del Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “Dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere l’obiettivo di limitare il riscaldamento climatico a 1,5 gradi. L’Europa mantiene la rotta”.
Poi quelle del Presidente della Bce, Christine Lagarde: “Il cambiamento climatico è uno dei fattori di cui deve tener conto la Bce nel condurre la politica monetaria,se non teniamo conto del suo impatto sulla nostra economia, rischiamo di perdere di vista una parte cruciale del nostro lavoro nel mantenere la stabilità dei prezzi“.
Seguono quelle del Premier Britannico Rishi Sunak: “crescita globale pulita, per nuovi posti di lavoro“, interviene anche l’ex premier britannico Boris Johnson, ribadendo che La guerra in Ucraina ha rallentato i progressi contro il cambiamento climatico. Lo segue sul filo del discorso il Presidente Egiziano Abdel Fattah al Sisi: “questa guerra deve finire“, impegnandosi con parole serie ed incisive: “Noi, io e tanti leader qui, siamo pronti ad agire per fermare questa guerra che ha una grande influenza sul mondo intero“.
Ma i veri assenti al Cop27 sono Russia e Cina, cioè quei paesi che maggiormente fanno ricorso ai combustibili fossili e che non intendono in alcun modo rinunciare alle Centrali a Carbone, in quanto il loro uso è strettamente strategico per le loro economie.
E le associazioni ambientaliste che vedono in questa conferenza il tripudio della futilità dei paesi occidentali, buone intenzioni che non verranno mai messe in pratica perché non redditizie e contrarie al concetto di economia capitalistica.
Forse alla fine prevarrà il buon senso, ultimo assente in questa gigantesca farsa, forse prevarrà alla fine quando saremo sull’orlo del precipizio.