Ancona: 15enne suicida per atti di bullismo

vittima di bullismo nel marchigiano

È stato trovato morto il 15enne che si era allontanato da casa a Montignano, frazione di Senigallia, in provincia di Ancona. Il giovane si sarebbe ucciso con la pistola d’ordinanza del padre, un vigile urbano nella città marchigiana. A trovarlo in un casale di campagna è stata una pattuglia della polizia municipale. Secondo fonti investigative, la vittima era “un ragazzo solitario” e “non ben inserito nel contesto scolastico”: per questo motivo la pista seguita dai carabinieri, tra le ipotesi, sarebbe quella del bullismo. L’avvocata Pia Perricci, legale della famiglia del giovane, ha dichiarato che il giovane “subiva atti di bullismo e veniva preso in giro a scuola”. “La scuola è iniziata da meno di un mese e lui ha detto che non voleva più andarci. Si era confidato con i genitori e la notte scorsa alle 3, quando il figlio è scomparso, la mamma è andata dai carabinieri e ha presentato denuncia”, spiega la legale dicendo che il ragazzo veniva deriso e offeso “anche con frasi molto pesanti”, colpito ai genitali e in altre parti del corpo, preso in giro per il suo cognome, continuamente deriso: sarebbero solo alcuni degli atti di bullismo che degli studenti dell’Istituto di istruzione superiore Alfredo Panzini di Senigallia avrebbero messo in atto nei confronti di L.C. Inoltre “sono stati indicati anche i nomi dei compagni di scuola che lo bullizzavano”. Il legale ha, inoltre, rivelato, che: “la mamma ha presentato denuncia”.

Il giovane si era allontanato da casa con la pistola di servizio del padre, vigile urbano, con la quale si è poi tolto la vita. Per il sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti, è una “tragedia”, “siamo vicini alla famiglia per quanto successo. È un dolore per tutta la comunità”. Sulla vicenda pesa come un macigno l’ipotesi che il giovane sia stato costretto a subire violenze sia fisiche che verbali, prevaricazioni che avevano finito per ferire profondamente il suo animo sensibile ed introverso. Dopo essersi iscritto ad una scuola tecnica a settembre era passato all’Istituto di istruzione superiore Alfredo Panzini di Senigallia. “Lo scorso anno scolastico lo studente aveva frequentato l’indirizzo informatico dell’IIS Corinaldesi Padovano, dove era stato promosso a giugno e durante l’anno era ben inserito nella classe dove aveva anche alcuni amici stretti. Tuttavia al termine della scuola aveva deciso di cambiare Istituto e si era riorientato presso l’IIS Panzini, poiché aveva scoperto che le discipline scientifiche e tecniche dell’indirizzo informatico non rientravano nelle sue passioni e nei suoi interessi”, ha scritto in una nota il Corinaldesi-Padovano, mentre Alessandro Impoco, dirigente dell’Istituto Panzini, ha dichiarato: “È venuto a scuola poco, non abbiamo avuto segnalazioni riguardo ad atti di bullismo”. A quanto pare, però, L.C. aveva ripetutamente subito bullismo da alcuni suoi compagni di classe e di recente ne aveva parlato anche con la madre, separata dal padre e residente in un’altra città. L’avvocata della famiglia, Pia Perricci, ha spiegato: “Uscivano per andare a fare delle passeggiate, non lo lasciavano mai solo. Stamattina (ieri ndr), è circolata una voce secondo cui Leonardo e il papà avessero litigato. Falsa, non hanno mai litigato. È stato il bullismo. Abbiamo presentato una denuncia alle tre di questa notte. I genitori sapevano di quello stato di malessere del figlio. Non hanno fatto a tempo a fare denuncia prima”. La Procura di Ancona ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio.

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