Valencia, si scava ancora nel fango: 211 morti e 1900 dispersi

Alluvione a Valencia

A quattro giorni dalle tragiche inondazioni che hanno devastato il sud-est della Spagna, il bilancio delle vittime cresce ulteriormente a 211 morti mentre altri 500 rinforzi militari sono arrivati a Valencia per aiutare a cercare i dispersi. In un intervento dal palazzo della Moncloa, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato l’invio di 5.000 soldati e altri 5.000 tra poliziotti e gendarmi per aiutare gli abitanti del sud-est del Paese, devastati dalle drammatiche inondazioni. In Andalusia e alle Baleari è ancora allerta maltempo, ma a prevalere sono le polemiche sugli avvisi tardivi e i soccorsi a rilento. Nelle ultime ore altre due persone sono morte in Castiglia-la-Mancia e una terza in Andalusia. Tuttavia il bilancio è destinato a crescere ulteriormente poiché molte persone scomparse – secondo diverse stime almeno 1.900 – sono ancora ricercate, in particolare tra le carcasse delle auto ribaltate dalle onde impetuose, che ingombrano i parcheggi e le strade.

Una delle priorità dell’esercito, oltre alla ricerca dei dispersi, è quella di riaprire le strade per consentire la consegna degli aiuti, soprattutto alimentari – al momento insufficienti – sgombrando veicoli e macerie che impediscono la circolazione, e ripristinare l’ordine nei comuni colpiti. Nella periferia di Valencia, oggi il lavoro dei soccorritori e dei soldati si svolge sotto un cielo mite. L’Agenzia meteorologica nazionale (Aemet) ha però avvertito che forti piogge si sarebbero verificate ancora nella provincia di Castellon, nel Nord della regione di Valencia, posta in allerta arancione. Intanto la Guardia Civil sta trasferendo i resti biologici raccolti nelle zone di Valencia colpite dal fenomeno meteorologico della Dana ai suoi laboratori di Madrid per l’analisi e la successiva identificazione. Questi trasferimenti, secondo quanto riferito dall’istituto, vengono effettuati a bordo di un elicottero appartenente al corpo di Valencia per analizzare i resti nei laboratori centrali del Servizio Criminalistico. Un servizio che verrà erogato in maniera programmata per diversi giorni. «I dati di 1.900 persone scomparse – ha spiegato il ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaskasono le chiamate che il 112 riceve dicendo che non riescono a trovare i loro parenti, ma questo è dovuto per lo più a difetti di comunicazione. Inoltre, le persone che finalmente trovano i loro parenti non lo denunciano, quindi non possiamo fare previsioni di questo tipo. Valutazioni in questo senso ci porterebbero all’errore e non genererebbero fiducia».

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