Oggi è il giorno dell’annessione dei quattro territori Ucraini di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson alla Federazione Russa; il tutto si sta svolgendo con una solenne cerimonia nella sala di San Giorgio del Grande Palazzo del Cremlino, dove Vladimir Putin ha siglato i trattati di adesione tenendo un sontuoso discorso al quale seguiranno lunghi e sfarzosi festeggiamenti in Piazza Rossa.
Le parole di Putin sono chiare <<Il popolo ha fatto la sua scelta, una scelta netta>>, si ferma raccoglie le idee e chiede un minuto di silenzio per quelli che ha definito gli eroi che combattono in Ucraina. Poi riprende alzando i toni: <<Voglio che mi sentano a Kiev, che mi sentano in Occidente: le persone che vivono nel Lugansk, nel Donetsk, a Kherson e Zaporizhzhia diventano nostri cittadini per sempre>>.
Segue forse un ripensamento: <<L’Ucraina deve cessare il fuoco cominciato nel 2014, siamo pronti a tornare al tavolo dei negoziati. Ma la scelta dell’annessione della popolazione delle quattro regioni ucraine non è più in discussione.>>
Poi infligge una stoccata agli anglosassoni accusandoli del sabotaggio del gasdotto Nord Stream, mentre firma i trattati di annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, alla presenza dei leader separatisti di questi territori, che hanno siglato a loro volta i documenti.
L’intera procedura si completerà in 14 giorni, dall’inizio dei Referendum Farsa che hanno scatenato la riprovazione non solo degli Stati Uniti ma anche e soprattutto dei leader dei 27 Paesi Ue riuniti nel Consiglio Europeo, che così esprimono il loro disappunto: <<Respingiamo fermamente e condanniamo inequivocabilmente l’annessione illegale da parte della Russia delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Minando deliberatamente l’ordine internazionale basato sulle regole e violando palesemente i diritti fondamentali dell’Ucraina all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale, principi fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale, la Russia sta mettendo a rischio la sicurezza globale. L’Ucraina sta esercitando il suo legittimo diritto di difendersi dall’aggressione russa per riacquistare il pieno controllo del suo territorio e ha il diritto di liberare i territori occupati all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti. Le minacce nucleari del Cremlino, la mobilitazione militare e la strategia di cercare di presentare falsamente il territorio ucraino come quello russo, sostenendo che la guerra potrebbe ora svolgersi sul territorio russo, non scuoteranno la nostra determinazione>>
Queste le loro dichiarazioni mentre lo spettro di una guerra nucleare e non solo, aleggia come sospesa sui nostri confini.