Come si gestisce primo posto? “Si tratta di un periodo di assestamento per tutte, in sei giornate sei capoliste diverse. Noi ora dobbiamo fare punti e mettere fieno in cascina che ci servirà per i momenti duri. Continuiamo a lavorare e crediamo nel percorso che stiamo facendo. Vogliamo crescere in voglia e mentalità ma anche tatticamente che stiamo provando varie cose. Sono soddisfatto di questo gruppo che mi dà ampia disponibilità. Fabregas?Abbiamo vinto la Premier col Chelsea. Ho sempre pensato che potesse diventare allenatore. Mi faceva spesso domande ed era curioso, sta facendo um bel percorso ed è preparato. Il Como è una squadra rivelazione, è in forma ha vinto con l’Atalanta e non è facile. Ci sono giocatori che avranno un grande futuro, come Nico Paz, e Sergi Roberto e Cutrone che danno esperienza. Dovremo affrontare una squadra che ci darà fastidio, verrà qui con entusiasmo”.
Stadio di proprietà? “In Italia siamo indietro, in Premier è la consuetudine. Ti aiuta a crescere, in Inghilterra addirittura i club di serie minori hanno il loro stadio. Stadi come il Maradona e San Siro fanno parte della storia, vengono riconosciuti in tutto il mondo. Troverei il modo affinché possano diventare più accoglienti. Non mi trovare favorevole a farne nuovi. Ci sono delle icone che devono essere migliorate come strutture ma dispiacerebbe se diventassero dei pezzi da museo. Lukaku sta lavorando e migliorando, sta usando gli stessi carichi di lavoro ma ha bisogno di esercizi specifici. Ora è integrato col resto del gruppo. Lui sposta sempre gli equilibri. Dove possiamo migliorare? Lavoriamo per migliorare sotto tutti i punti di vista. Alle volte siamo frettolosi nelle scelte. Vedo i ragazzi disponibili ad apprendere cose nuove e ad analizzare le cose positive e negative. Sono passati solo 3 mesi e possiamo migliorare su tutto ma vedo la crescita”.
Vantaggio giocare prima delle altre? “Se vinciamo sì. Saremo i primi a giocare e avremo la possibilità di restare in testa alla classifica, anche se conta poco. Ma voglio mettere tre punti in cascina. Le partite vanno giocate e sono difficili. Ci stiamo preparando bene ad affrontare un Como in fiducia. La pressione è una cosa a cui dobbiamo abituarci, io la sento sempre. Dentro di noi deve esserci, dobbiamo avere pressione di prendere sempre i tre punti. Una sana paura ti fa alzare il livello, giochiamo con umiltà ma con le unghie affilate. Qualche furbetto ce la metterà da fuori per coprire la propria squadra. La storia ha insegnato che gli scudetti li vincono sempre la storia, il valore della rosa e il monte ingaggi, salvo rarissime eccezioni. Quando sento qualcuno che mette pressione su di noi dico ‘Ca nisciun è fesso’!”
Kvara stizzito dal cambio? “Non l’ho visto così. Ha giocato bene e fatto gol. Poi era ammonito e nervoso per i falli subiti e le scelte dell’arbitro. Poi deve stare tranquillo, dobbiamo giocare in 11. L’ho visto diverso in quel momento ma era nervosismo per la gara. A me piace perché dimostra che ci tiene e ha voglia. Mio nome gradito agli ultras del Milan? Non posso farci niente. Non ho avuto contatti diretti, sarebbe stato grave. Io non conosco questi elementi, il gradimento era del tifoso. Il mio lavoro viene apprezzato anche se ho vestito colori di maglie rivali come Inter e Juve. Viene apprezzato il lavoro. Io ho letto degli arresti a Milano anche se non so bene la situazione, diventa difficile esprimersi. Ma posso dire che il calcio è felicità, gioia e condivisione. Il motore del calcio è la sana passione del tifoso e noi non dobbiamo dimenticarlo e poi dobbiamo pensare al calcio e fare del nostro meglio lavorando”.
Sold out al Maradona? “Per noi è linfa! Vedere il tifoso appassionato ci fa piacere e non ci vogliamo isolare, vogliamo condividere il tutto con i nostri tifosi dando il 100% e anche più. Il nostro tifoso deve vedere la maglia sudata, dobbiamo condividere la loro passione. Si sta creando un’alchimia, e voglio che i ragazzi sentano questa passione. Non possiamo isolarci. Io non ho ancora dato niente. Napoli vive di passione e ti avvolge, ne ho parlato coi nuovi arrivati. L’unica cosa che voglio dire che questo connubio deve essere forte al di là del risultato, perché stiamo lavorando e ci stiamo impegnando. Ci aspettiamo un Maradona pieno”.
Miglioramento di Rrahmani? “Posso affermare che un calciatore che si allena con me diventerà un calciatore migliore. Non sono presuntuoso, parla la storia. So quello che do a tutta la squadra. Quando fai questo i calciatori si aprono. Per Amir è un discorso particolare. Lo scorso anno abbiamo preso quasi 50 gol. Dissi alla mia presentazione che non bisognava dare la colpa ai difensori, era colpa dell’atteggiamento della squadra. Bisogna attaccare e difendersi tutti insieme. Nell’esaltare l’aspetto del singolo dico che bisogna esaltare il lavoro di tutta la squadra che ripiega e difende. Bisogna esaltare fase difensiva e offensiva della squadra, che riguarda tutta la squadra. Tutto deve funzionare, le squadra importanti hanno vinto grazie all’equilibrio. Di solito chi vince ha la miglior difesa”.
Lobotka e Gilmour insieme? “Hanno caratteristiche diverse dagli altri. Gilmour ha delle caratteristiche simili a Lobo. Oggi mi sta mettendo in grande difficoltà perché è forte ma non sta giocando perché ha Lobotka davanti. Vede subito la giocata, è intelligente, forte nei contrasti e recuperi. McTominay e Anguissa? Loro hanno caratteristiche diverse per giocare insieme, possono farlo ma con un regista. Poi a gara in corso tutto può succedere”.
Calendario? “Non deve cambiare nulla tra la prima e l’ultima in classifica. I tre punti sono sempre difficili in Serie A. Il Como lo dimostra, ha battuto l’Atalanta e messo in difficoltà il Bologna. Noi dobbiamo essere dei martelli e fare punti”.