Dalla sala conferenze dello Stadio Maradona di Napoli, Antonio Conte risponde alle domande della stampa nella conferenza post-partita di Napoli 3-1 Como. Di seguito le dichiarazioni del tecnico azzurro.
Sulla partita: “Diciamo che siamo partiti veramente forti perché abbiamo segnato praticamente subito anche su una situazione molto bella e studiata. Forse il gol ci ha un pochettino non dico appagato, ma abbiamo cercato di gestire i ritmi. Noi siccome ci alleniamo tanto per giocare a ritmi intensi, nel primo tempo abbiamo concesso tre tiri pericolosi fuori dall’area. E sicuramente potevamo fare meglio. Nell’intervallo abbiamo anche cambiato qualcosina a livello tattico perché creavano troppa superiorità tra i nostri centrocampisti, e siamo riusciti poi a gestire la palla in maniera giusta e vincere la partita in maniera meritata, contro un’ottima squadra. Ve l’avevo detto anche in conferenza, forse è la squadra che stava meglio di tutte. Quello che ho detto ai ragazzi è che è stato fatto un secondo tempo veramente importante a livello caratteriale, di personalità, e a livello tattico. Sono stati molto bravi, mi è piaciuto. Abbiamo vinto più duelli, siamo andati più allo scontro tra primo e secondo tempo, il Como ne aveva vinti 22 e noi 8, questo mi fa piacere perché nelle difficoltà abbiamo reagito. Il gol a fine primo tempo poteva ammazzarci, invece c’è stata una grande risposta e significa che i ragazzi stanno crescendo, a livello di personalità, di credo”.
Sul contatto Kvara-Moreno:
“Non ho detto niente ma mi sono arrabbiato molto, poi infatti l’arbitro mi ha ammonito. Mi dispiace perché mi dà fastidio quando prendo un giallo. Quelle sono situazioni di campo, poi mi hanno detto che il VAR non può intervenire, sono decisioni singole dell’arbitro quindi le rispetto. La settimana scorsa ci sono state altre due situazioni clamorose dove il VAR doveva intervenire e non lo ha fatto. Però va bene, si va avanti, dobbiamo essere più forti di tutte le situazioni”.
Sul tifo azzurro:
“Io quello che apprezzo dell’ambiente è che a prescindere da calciatori, allenatori, proprietà, Napoli ha sempre avuto passione e calore forte verso la propria squadra. Quindi noi abbiamo l’opportunità e il privilegio di averli dalla parte nostra e questo deve responsabilizzarci di più, una responsabilità positiva, sapendo che questo connubio è molto importante. Quello che chiedo al pubblico napoletano è vedere che i giocatori escono dal campo con la maglia sudata. Poi sapete benissimo che una sola squadra vince e non significa che tutte le altre perdono. Noi non vogliamo chiuderci a riccio, dico ai ragazzi di aprirci a questo entusiasmo, può farci bene. E’ una spinta in più. Oggi nel secondo tempo avevamo una spinta forte forte”.
Su Neres:
“Quello che lo frena è il discorso dell’equilibrio. Sapete benissimo che le squadre devono essere sempre equilibrate, questo per noi è importante. David sta crescendo in maniera esponenziale, quello su cui abbiamo lavorato è portarlo a un punto di vista fisico, tattico e di condizione importante. David negli ultimi anni ha avuto momenti altalenanti, nel Benfica l’anno scorso non giocava titolare. Io sto cercando di toccare dei punti anche con lui, a livello offensivo ha caratteristiche importanti e nell’ultimo periodo ho visto che si sta applicando molto anche a livello difensivo. Questo non può che farmi piacere. Quello che Neres ha fatto oggi è alzare il livello di competitività, anche tra i ragazzi. Qui non è che c’è una tavola con cui scritto chi gioca sempre. Certo è che chi gioca sta facendo il suo dovere. Io Politano l’ho trovato molto più cresciuto, dal punto di vista della voglia, abnegazione, sacrificio, questo mi lascia molto sereno. Ho parlato che Gilmour vorrei dargli più spazio, poi vedi Lobotka e dici aspetta un attimo (ride, ndr)… Lo stesso Ngonge, non gli ho dato minuti oggi ma Io non regalerò tempo a nessuno, ma al tempo scritto non c’è nessuno che gioca per forza e qualcun altro no. David oggi ha fatto un gol e poteva farne un altro, ha fatto infortunare un giocatore avversario. Avere un impatto come il suo, anche questo un allenatore lo tiene in considerazione: trovare giocatori che entrano e hanno un impatto devastante non è così facile”.